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Eccomi allora qui a rimediare e darvi sia la ricetta che le indicazioni sul procedimento per la realizzazione dell’impasto babà che, a mio parere, è uno degli impasti dalla consistenza più interessante, ma anche uno dei più difficili da realizzare, più di un grande lievitato a mio parere, ma non vi spaventate!

Basterà avere delle accortezze e il risultato potrete raggiungerlo con una certa facilità. La difficoltà sta tutta nel formare la maglia glutinica, l’incordatura dell’impasto, che come ormai sapete va fatto per ogni lievitato, solo che nel caso del babà non c’è acqua allo stato puro, ma solo quella contenuta nelle uova. Per incordare farina e uova sarà necessario incorporarle poco alla volta, come meglio spiegato nella ricetta. Il babà è l’impasto della pazienza per eccellenza! 🙂
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Sul blog troverete tutti i passaggi e i consigli per realizzare un impasto perfetto! 
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Nei prossimi giorni vi mostrerò poi come promesso una nuova versione de u babà!
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Se è ancora il tempo delle mele allora vi suggeri Se è ancora il tempo delle mele allora vi suggerisco questa bundt cake con le mele grattate e sciroppo d’acero…magari per la colazione della domenica 😉
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La ricetta dei cookies al burro di arachidi è pro La ricetta dei cookies al burro di arachidi è pronta! Vi lascio le illustrazioni e la versione online che trovate come sempre nel link blu sotto alla mia foto profilo! 

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Food Blogging, Viaggi & reportages · Marzo 10, 2011

Culinaria, il gusto dell’identità: dulcis in fundo con Cake design e Sugar art, l’arte di decorare le torte di Letizia Grella

 

 

(questa foto da Una Fetta di Torta, di Letizia Grella)

Dopo lo speciale sul cioccolato e il laboratorio sul pane, vorrei concludere il mio piccolo reportage su Culinaria con quello che, per me personalmente, è stato l’evento più intrigante in assoluto: il Cake design e la Sugar Art, l’arte di decorare dolci con la pasta di zucchero. E’ proprio il caso di dire… dulcis in fundo!

Nonostante questa tecnica sia uno stile prettamente anglosassone e americano, ormai è ampiamente diffusa ed apprezzata anche in Italia, soprattutto (ma non solo) nell’ambito dell’organizzazione del matrimonio: la wedding cake preparata da un cake designer può diventare e sta diventando un aspetto da curare…come tralasciare un abbinamento abito-bouquet-wedding cake per il fatidico taglio della torta? Una torta nuziale american style ma dal gusto italiano: un’accoppiata vincente!

A grandi linee e generalizzando, secondo me coloro che  amano cucinare si dividono in due macro categorie: quelli di Sostanza e quelli di Forma. Posto che le due cose ovviamente non si escudono a vicenda, i primi sono quelli più concreti: una cosa è buona o non è buona, ho preparato un’amatriciana da urlo e sono soddisfatto. I secondi sono quelli che quando una cosa è venuta bene non sono ancora appagati, perchè per quanto la ricetta sia originale e creativa, il loro godimento non raggiunge l’apice se non c’è anche una buona dose di pura estetica. O meglio, diciamola tutta: quelli che scelgono o inventano una ricetta in base alle sue potenzialità estetico-artistiche o che trasformano il piacere di aver cucinato una semplice buona zuppa nella beatitudine di averla resa una presentazione o foto sensazionale. Io appartengo di gran lunga a questa seconda categoria. Amo dipingere, creare bijoux e tutto ciò che nasce dalle mani, e quindi anche la cucina per me è espressione della stessa creatività, la rappresentazione ‘fisica’ di una sensazione o di un’idea che nasce nella mente e che vuoi concretizzare. Il cake design rispecchia a pieno questo concetto, perchè come la pittura e la fotografia la Sugar Art non si prefigge lo scopo di rappresentare la realtà ma di interpretarla, di ‘immortalare’ una percezione.

Quando Letizia Grella, nel corso della sua dimostrazione a Culinaria, ha espresso quest’ultimo concetto, ho capito che eravamo ‘sulla stessa linea d’onda’. 😉 Lei è talmente convinta che la chiave di tutto sia la creatività che nel suo lavoro di cake designer (prima un hobby, poi una passione e infine un mestiere!), preferisce non prendere spunti in giro: quando inizia a creare una torta – ha rivelato – parte da zero e cerca di non rifarsi a modelli di altre torte, per non rimanerne impressionata e quindi anche condizionata: ‘Nel profumo e nei sapori di ogni torta, nei colori e nelle forme della sua decorazione si nasconde una ricetta personalizzata, dove il cuore è l’ingrediente principale‘ sono le prime parole che compaiono nel suo blog, ‘Una Fetta di Torta’, una finestra che si affaccia direttamente sul suo laboratorio, la sua Glam Bakery, come ama chiamarla lei, a Roma. Tanto per avere un’idea del suo lavoro da artista, vi prego di andare a vedere il vero e proprio ‘bozzetto’ della ‘torta per Rebecca‘ sul sito di Letizia, che svela tutta la sua creatività e passione per il cake design.

Ecco qui la torta speciale che Letizia ha preparato e presentato a Big Blu, il Salone della nautica e del mare a Roma, che quest’anno ha ospitato Culinaria alla Fiera di Roma…

‘Troppo bella per farla a fette, troppo buona per non assaggiarla…‘ è il suo motto!…e avendola assaggiata penso di poter confermare entrambe le affermazioni! Perchè sarà vero che l’esterno è americano ma il gusto interno è italiano ga-ran-ti-to…!

Ma veniamo alla torta che Letizia ha dedicato a Culinaria, e che ha decorato in diretta davanti ad una platea incuriosita.

Prima di iniziare la decorazione di una torta 3 regole generali:

  • livellare la torta prima di decorarla. Per questo c’è l’apposito smoother, la spatola che serve a rifinire la copertura di ‘fondente di zucchero’, la base della torta su cui applicare le decorazioni;
  • avere mani ben asciutte (usando zucchero a velo o amido di mais), perchè la pasta di zucchero odia l’acqua (anche se poi è proprio l’acqua che usiamo per ‘incollare’ la pasta di zucchero);
  • dimenticare i polpastrelli e lavorare con il palmo della mano! Qualsiasi movimento delle dita lascerebbe segni e impronte sulla decorazione.

Allora iniziamo!

Per Culinaria Letizia ha pensato ad una wedding cake, cerimoniosa ma nello stesso tempo semplice e lineare (nel suo stile personale: poche decorazioni ma belle…) sul tema anche qui del mare.

Letizia inizia a decorare la base della torta, ‘incollando’ (con l’acqua appunto) una prima striscia di pasta di zucchero stesa e lavorata a forma di onda.

 

 

 

Una seconda ‘onda di mare’ viene preparata e sovrapposta alla prima, ma questa volta in modo morbido, per creare l’effetto del mare, così..

 

 

A questo punto inizia ad impreziosire la torta con i particolari: ghiaccia reale per fare il corallo… delle piccole alghe e….. per fare le conchiglie usa degli stampini e poco colore, senza mescolarlo troppo per non rendere il colore della conchiglia troppo omogeneo e darle un effetto il più possibile naturale…..

guardate qui 

 

 

Uh! Avevo dimenticato le bollicine: piccole palline disposte ad arte che conferiscono movimento……! 

Alla base del secondo piano della torta… un semplice cordoncino arrotolato a formare un nodo marinaio….

 

 

….e infine…un bel cake top, indispensabile per ‘chiudere il cerchio’ e rendere la decorazione armoniosa!

 

 

 

Ma la chicca più geniale?? C’è ma non si vede in foto….è la sabbia del mare: piccoli granelli di zucchero di canna sparsi qua e là tra il primo e il secondo piano….e questa, signori miei, è Arte!

Brava Letizia, ci vediamo presto nella tua Glam Bakery!

In: Food Blogging, Viaggi & reportages · Tagged: cake design, Culinaria, viaggi ed eventi (travel and events)

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Comments

  1. susanna.f22 says

    Marzo 10, 2011 at 9:16 pm

    rimango sempre estasiata quando osservo questi dolci…..sembrano fatti di carta velina…..hai ragione: è arte!

  2. Daniela says

    Marzo 11, 2011 at 8:02 am

    Io trovo che sono degli artisti…Mi piacerebbe saper fare delle cose così belle!!!!Ciao Daniela.

  3. verdecardamomo says

    Marzo 11, 2011 at 11:10 am

    ciaooo io ieri sono riuscita a pubblicare quello sul cioccolato e sull’olio e domani spero l’ultimo!!!Brava bel reportage ci facciamo un corso con lei???
    ma stasera ci vieni alla presentazione del libro?

  4. lamelannurca says

    Marzo 11, 2011 at 12:44 pm

    veramente un’opera d’arte, tu che sei così creativa dovresti cimentarti: sono sicura che tireresti fuori delle perle non da poco 🙂
    baci e buon weekend!!

  5. Marilì di Gustoshop says

    Marzo 11, 2011 at 3:11 pm

    Oh sì, lo è lo è ! Mi piacciono da matti, anche perchè sembrano proprio finte quindi quando poi le assaggi e svieni dal sapore allora è proprio il massimo ! Bel reportage, thanks a lot !

  6. Cinzia says

    Marzo 11, 2011 at 9:25 pm

    ackyy!! Mah, in tutte le cose è sempre lo stesso dilemma sostanza – forma…ma come dici tu, non si escludono a vicenda: nel senso che per me devono esserci tutti e due; infatti stasera ho fatto un rotolo con carciofi e formaggi, buono ma foto da schifo: non lo pubblicherò! e domenica ho fatto delle lasagne bianche, foto belle….lasagne da schifo, non pubblicherò manco quelle (facevano schifo perchè ho messo la scamorza…e ho scoperto che odio la scamorza!)
    IO il 24 vado a un corso di un giorno a rosignano vicino ad alessandria, tema…pizza in teglia e croissants! Chissà, magari ci sei anche tu..?:-)
    Ma sai che i tuoi acrilici più li guardo e più mi piacciono? Sono leggeri da sembrare acquerelli? E non penso sia facile avere una mano così!
    Allora ciao, a presto!
    Cinzia

  7. Max says

    Marzo 11, 2011 at 10:40 pm

    che meraviglia si rimane a bocca aperta… Buon week end.

  8. ackyart says

    Marzo 11, 2011 at 11:30 pm

    @Susanna, Daniela: eh sì vedo che siamo tutti d’accordo!
    @Ale: grazie per la fiducia 🙂 in effetti penso ke ci proverò..sui risultati nn garantisco, ti farò sapere se sono degna delle tue aspettative!
    @Marilì: è vero uno nn se le aspetta PURE buone..!
    @Cinzia: sì! hai descritto una situazione che succede anche a me! comunque sì, ci devono essere tutte e due le cose…senza dubbio..però c’è chi si accontenta di più e chi si accontenta di meno …mi sa tanto che pure tu stai più nella seconda categoria…;-) per il corso…mi sa che me lo dovrai raccontare tu!! 😉 io ne farò uno qui a roma sulla pizza a fine aprile! invece per gli acrilici..grazie! in realtà non so in foto ma se li vedessi da vicino sono tutt’altro che acquerelli, sono carichi di colore dato proprio a mò di materia…poi ho fatto un corso sull’acquerello e la mano mi si è alleggerita…ma ho prodotto poco..magari un giorno posto qualcosa! un bacio!
    @Max grazie buon we anche a te!

    e…buon w.e. a tutti!!

  9. letizia says

    Marzo 12, 2011 at 11:30 am

    ciao Acky,
    voglio ringraziarti per il bellissimo articolo e per la semplicità con cui hai raccontato l’esperienza di un pomeriggio.
    grazie ancora e… vi aspetto tutte ai miei corsi 😉

    • ackyart says

      Marzo 13, 2011 at 5:10 pm

      Grazie Letizia per essere passata a trovarmi e ancora complimenti..ci vediamo presto!

  10. Eleonora says

    Marzo 12, 2011 at 2:38 pm

    mamma miiia quella barca è stupenda!!
    sono daccordo che arte e sostanza devo esserci insieme, molte volte capita di vedere torte stupende ma che sono veramente immangiabili. sapere che ci sono torte “Troppo belle per farle a fette, troppo buone per non assaggiarle” bhe…c’è da rimanere con la curiosità…
    🙂
    sono splendidi i tuoi articoli! sei gantastica, ci fai sentire come se fossimo stati li con te.
    sei come van gogh, dalì, picasso, ecc ecc….. così brava che ispiri la copia!!!!!

    TVB

  11. Alessandra says

    Marzo 12, 2011 at 4:33 pm

    Mi e’ sempre piaciuto lo sugar craft, anche se pero’ il ricoprire una torta interamente di marzapane e pasta di zucchero e’ una cosa che preferisco veramente lasciare ai matrimoni o alle occasioni speciali perche’ sono una bomba di calorie! Con il marzapane e la pasta di zucchero preferisco fare piccoli fiori, animaletti e cosine del genere, e magari usare una glassa piu’ leggera per ricoprire la torta.

    Ho anche regole fisse: quello che c’e’ sotto (la torta intendo) deve essere veramente ‘umida’. proprio stile anglo. Il marzapane prima del fondente solo per il fruit cake, altrimenti una ganache al cioccolato fondente per tenere tutto attaccato.

    E poi anche i colori li preferisco naturali, quando posso.

    Vuoi vedere una delle mie cosine?

    la ranocchia con le ninfee, colorata con polvere d’alga (sapore un o’ come il te verde) e succo di frutti di bosco.

    http://alessandrazecchini.blogspot.com/2010/10/senza-parole-without-words.html

    ciao
    Alessandra

  12. the queen of chocolate says

    Marzo 13, 2011 at 4:43 pm

    Bellissima la torta a forma di nave! Avrei dovuto partecipare anche io a questo worshop, magari avrei imparato a fare qualche semplice forma con la pasta di zucchero! se ci sarà un’altra occasione non mancherò, comunque bel reportage il tuo! 🙂

  13. ackyart says

    Marzo 13, 2011 at 5:22 pm

    @Ele: sei una grande! grazie, tu sai perchè ;-)))

    @Alessandra: ciao e benvenuta, ho visto le tue rane e ninfee, sono molto carine. Nella barca c’era una ganache al cioccolato squisitissima. Io in genere nn amo gli eccessi di zucchero ma una volta ogni tanto si può fare. E poi sarà stato l’amaro del cioccolato ma non era per niente stucchevole. Alla prossima

    @Queen of Chocolate: sì dai la prossima volta nn puoi mancare, grazie e benvenuta!

  14. un papero in cucina says

    Marzo 13, 2011 at 7:11 pm

    è un piacere conscerti e questo post mi piace un sacco.. la decorazione mi piace tantissimo e mi manca come preparazione e consocenze… bellissima sta torta, poi le conchiglie color naturale che sembrano vere,, un tocco spettacolare.. complimenti

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